Edizione 1998/1999

alice2

Alice inizia la carriera giovanissima e dopo aver partecipato a vari concorsi per nuovi talenti, nel 1971 vince il Festival di Castrocaro; la stampa le attribuisce, grazie ai suoi grandi occhi scuri, il soprannome la cerbiatta di Forlì. L’anno successivo partecipa di diritto al Festival di Sanremo con la canzone Il mio cuore se ne va, ma non riesce ad arrivare in finale. Nel 1980 Alice firma per la EMI e si affianca ad un nuovo team di lavoro, col produttore Angelo Carrara, lo stesso di Franco Battiato: dall’incontro con quest’ultimo, la giovane cantante inizia a perfezionarsi nella composizione delle sue canzoni ed è assieme a Battiato e a Francesco Messina che firma “Il vento caldo dell’estate”, suo primo vero successo che la spinge nelle zone alte dell’hit-parade. Nel 1981, Alice scrive assieme a Battiato e a Giusto Pio il pezzo “Per Elisa”. Battiato suggerisce ad Alice di presentarlo al Festival di Sanremo e contro ogni pronostico la canzone si classifica al primo posto, arrivando anche al vertice dell’hit-parade.

Dagli anni novanta in poi i suoi lavori sono caratterizzati da testi particolarmente introspettivi, melodie essenziali, suoni curatissimi e sono frutto della collaborazione con parecchi musicisti di fama internazionale. Nel 2011 viene svelata anche un’altra collaborazione dell’artista, quella con Tiziano Ferro, autore di due nuove canzoni, sempre all’interno del disco, che però uscirà solamente l’anno successivo.

 

messina

Francesco Messina, nato a Udine nel 1952, è visual designer e musicista. Con il suo Polystudio ha progettato per editori, musei, teatri, giornali e numerose istituzioni culturali tra le quali la Biennale di Venezia di cui è stato art director dal 1977 al 1982. I suoi lavori sono pubblicati in varie riviste e volumi tra cui FM Graphic Design (Fondazione Zanussi 1981), Cover & Cover (Mazzotta 1982), Zgraf (Zagabria 1982), L’Italie Aujourd’hui (Nizza 1985), Linea Grafica (Milano 1990), Fotocopie (Milano 1994), Biennale della Grafica (Mondadori 1984), Grafici Italiani (Venezia 1996), La Grafica in Italia (Leonardo Arte 1997), OHT N° 25 (Milano 1998), ed Epoca! (Siena 1999) Segno, alfabeto, scritture linguaggi (Milano 1999). Ai progetti di immagine, per le maggiori case discografiche italiane ha alternato l’attività di produttore lavorando con Alice, Finardi e Devogue. Risale invece al 1975 la collaborazione con Franco Battiato con cui ha anche realizzato i progetti editoriali de L’Ottava (dischi con la Emi Italiana e libri con Longanesi).

Ha curato le seguenti mostre: Musica Senza Suono (segni e disegni di musicisti italiani) nel 1999 insieme a Enzo Gentile, Art Design in Italia nel 1999 con Giorgio Camuffo e nel 2000 Copyright FVG con Ferruccio Montanari.

Dal 1999 è responsabile del nuovo progetto di immagine per le edizioni Bompiani, segnalato al Compasso d’Oro nel 2001.

 

costa

Gabriella “Lella” Costa (Milano, 30 settembre 1952) è un’attrice italiana, famosa soprattutto per i suoi monologhi teatrali.Dopo gli studi in Lettere e il diploma all’Accademia dei Filodrammatici esordisce con il suo primo monologo da attrice nel 1980.Nei primi anni di carriera si è cimentata con autori contemporanei, ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e si è sempre di più avvicinata al cabaret. Nel marzo del 1987 debutta con il primo spettacolo di cui è anche autrice, Adlib, cui seguirà Coincidenze. Con gli anni si è affermata come una delle attrici più caratteristiche della scena teatrale italiana con grandi apprezzamenti sia di critica che di pubblico.

Dopo i primi successi ha cominciato a frequentare trasmissioni televisive, tra cui Ieri Goggi e domani, Omnibus, La TV delle ragazze, e Maurizio Costanzo Show, e ha partecipato ad alcuni film (Ladri di Saponette, 1989, di Maurizio Nichetti; Visioni private, 1990, di Francesco Calogero).

Nel febbraio del 1990 presenta il suo terzo monologo, Malsottile. Nel 1992 pubblica La daga nel loden, una raccolta dei testi degli spettacoli realizzati.

Da allora ha realizzato una lunga serie di fortunati spettacoli teatrali tra cui: Stanca di guerra (1996), Traviata, l’intelligenza del cuore, Alice, una meraviglia di paese,  Amleto, Ragazze.

È socialmente attiva con Emergency e culturalmente con la partecipazione annuale al Festivaletteratura di Mantova.

 

ovadia

Salomone “Moni” Ovadia è un attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante italiano.

Nato a Filippopoli (Plovdiv), in Bulgaria, si trasferisce quasi subito con la famiglia a Milano. La sua è una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenzerà profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell’Europa orientale.

L’esordio teatrale è del 1984. Nel 1987, per il Festival di cultura ebraica del Teatro Pier Lombardo di Milano (ora Teatro Franco Parenti), è protagonista dello spettacolo Dalla sabbia dal tempo scritto e diretto da Mara Cantoni, che mette in evidenza le sue capacità di attore-cantante. Nel 1990 fonda la TheaterOrchestra e lavora con il CRT Artificio di Milano, con cui produce Golem, che condurrà in tournée a Bari, Milano, Roma, Berlino, Parigi e New York.

La grande svolta è lo spettacolo Oylem Goylem (“Il mondo è scemo” in lingua yiddish), con cui si impone all’attenzione del grande pubblico. Lo spettacolo fonde abilmente musica klezmer, che Ovadia canta con voce profonda e appassionata, a riflessioni condotte alla luce della cultura e del witz, il tradizionale umorismo ebraico, a più leggere storielle e barzellette.

Oltre a spettacoli teatrali Ovadia ha nel proprio curriculum anche partecipazioni a film e programmi televisivi.

 

sepulveda

Luis Sepulveda crebbe a Valparaíso, in Cile, con il nonno paterno e con uno zio, anch’egli anarchico, che gli instillarono l’amore per i romanzi di avventura di Salgari, Conrad, Melville. La vocazione letteraria si manifestò poco dopo. A scuola scriveva racconti e poesie per il giornalino d’istituto. A diciassette anni iniziò a lavorare come redattore del quotidiano Clarìn e poi in radio. Nel 1969 vinse il Premio Casa de las Americas per il suo primo libro di racconti, Crònicas de Pedro Nadie, ed una borsa di studio di 5 anni per l’Università Lomonosov di Mosca. Nella capitale sovietica rimase però solo pochi mesi; venne infatti espulso per “atteggiamenti contrari alla morale proletaria”.

Tornato in Cile e conseguito il diploma di regista teatrale, continuò a scrivere racconti, e lavorò ad allestimenti teatrali e alla radio (oltre ad essere responsabile di una cooperativa agricola). Notevole la sua produzione letteraria che ha ottenuto riconoscimenti in diverse Nazioni. Tra i suoi romanzi ricordiamo: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Il mondo alla fine del mondo, Un nome da torero, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare,  Incontro d’amore in un paese di guerra, Le rose di Atacama.